V COMANDAMENTO

Domenica 21 Maggio 2017

V COMANDAMENTO : Non Uccidere



Quante volte voi uomini dite di voi stessi di essere senza peccato in quanto “non avete ucciso nessuno”? Ma ne siete davvero sicuri?

Uccidere ha perso per voi il suo significato più profondo e lo associate solo al gesto di togliere la vita a qualcun altro, e malgrado tutto siete riusciti a giustificare anche questo con il vostro bisogno di libertà, come più volte vi ho parlato del terribile peccato che oggi compite in suo nome: l’aborto.

Giustificate la paura della sofferenza vostra o altrui e praticate l’eutanasia. 

Giustificate la vostra mancanza di volontà e di riconoscenza verso Colui che vi ha dato la vita, togliendovela, con il suicidio.

Uccidete per ira, per odio, per vendetta, per difesa, per supremazia, per paura, per gelosia.

Uccidete perché siete privi di amore!

Ma questi sono solo alcuni dei gesti estremi che ormai siete abituati a compiere e che giustificate.

Ci sono tutti quegli omicidi nascosti e profondi che non riguardano la vita fisica ed esteriore dell’individuo, ma la sua vita interiore e morale.

Primo tra tutto il comportamento immorale a cui siete giunti senza più curarvene che scandalizza i piccoli e i grandi che vivono nella rettitudine. L’immoralità dilaga ovunque soprattutto nel vestire, nei gesti, negli atteggiamenti, nelle parole.

L’indecenza di certe immagini o spettacoli a cui assistete credendo di poter resistere alle tentazioni, si insinuano quotidianamente nella vostra mente e nella vostra anima da renderla impura e non più capace di discernere il giusto da ciò che è sbagliato.

Ormai tutto è lecito. Ma ciò che è lecito per voi ormai assuefatti all’ indecenza, non è lecito alle anime pure che ne rimangono turbate e vengono così uccise nella loro purezza.

Secondo: uccidete con la lingua. Quante parole cattive pronunciate alle spalle di vostro fratello per denigrarlo agli occhi di chi vi ascolta? Uccidete la sua immagine. E quando quest’ultimo lo verrà a sapere - perché sia chiaro il peccato, qualunque esso sia, verrà sempre scoperto- ecco che allora ne sarà ucciso nel cuore soprattutto se le parole dette contro di lui provengono da una persona a lui cara, di cui si fidava.
Quanti omicidi giornalieri vengono compiuti con la critica, il giudizio, la condanna, la denigrazione, la mormorazione, lo sparlare alle spalle, fino ad arrivare alla calunnia.

Quante volte avete ucciso.

Terzo: uccidete con la mancanza di carità. Chiudere la porta a chi vi chiede aiuto. Disinteressarsi dei problemi degli altri, peggio poi se si tratta di persone care, vuol dire ucciderle interiormente perché si sottrae loro la speranza e la fiducia che attraverso la Provvidenza del Signore passa attraverso di voi, per donarsi a chi vi si rivolge per ottenerne aiuto. Impedite a Dio Padre di usarvi come un Suo strumento di Provvidenza.

Uccidere la speranza vuol dire lasciare morire.

Quante volte avete chiuso gli occhi di fronte a chi vi porge la sua mano per chiedere l’elemosina, davanti alla richiesta di aiuto di chi si rivolge a voi per ottenere conforto anche solo con le parole nei momenti difficili della sua vita? Quante volte avete “pregato” per coloro che vi hanno chiesto aiuto ma vi siete trovati nell’ impossibilità di aiutarli materialmente?

Dove non arrivate voi, arriva il Signore, sempre!

Quarto: Uccidete con l’abbandono, con il tradimento, con il disamore, con l’egoismo. Uccidete qualcuno ogni volta che amate più voi stessi e la vostra vita invece di quella degli altri sacrificandovi per loro. Come ha fatto Gesù per voi.

Quindi quando arriverete alla fine della vostra vita e direte di voi stessi: “no, io sono senza peccato perché non ho ucciso nessuno”, ricordatevi di quante volte avete ucciso durante il giorno e durante la vostra vita e chiedete perdono perché le pene vi vengano alleviate e il castigo diminuito.

Vivete nella purezza e nell’ amore per prepararvi alla PUREZZA e all’ AMORE Divino che vi aspetta.


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