Domenica 18 giugno 2017
IX COMANDAMENTO: Non desiderare la donna d’altri
Spesso questi ultimi due comandamenti
il nono e il decimo ( “non desiderare la donna d’altri” e “non desiderare la
roba d’altri”) vengono da voi uniti e considerati come uno solo, ma la
differenza tra i due è notevole soprattutto a causa delle conseguenze di
peccato che ne derivano dal disobbedire a tali comandi.
Non desiderare la donna
( o l’uomo) di altri implica in chi trasgredisce, il
peccato di intenzione e come è già stato più volte trattato, è
già adulterio in esso.
Desiderare per possedere una donna o un
uomo sposata/o vuol dire compiere un grave peccato in quanto non si rispetta il
vincolo matrimoniale quale indissolubile come insegnato e voluto dalla Parola
di Cristo, fondatore della Vera Chiesa, e quindi ci si tenta nel desiderare la
persona che è legata per la vita ad un’altra e per la quale nessuno più ha
alcun diritto.
L’adultero prima di commettere
carnalmente il suo peccato, lo desidera nel suo cuore, e con questo suo
desiderare, inizia a peccare.
Il
matrimonio è il sacramento che Dio Padre Onnipotente ha concesso ad un uomo e
una donna perché essi non siano più due persone distinte e separate, ma una
sola, una sola carne , e insieme vivano la loro vita aiutandosi e sostenendosi
l’un l’altra.
Nel momento in cui i due sposi accettano di diventare marito e
moglie, si consacrano l’uno all’altra e chiamano Dio a testimoniare e a
sigillare questo impegno indissolubile.
Per meglio suggellare questo legame il
Padre regala loro un Angelo protettore affinché protegga la nuova famiglia
testé formatasi da ogni male e da ogni avversità sempre che in essa ci sia la
volontà e la fede di affidarsi all’aiuto sempre vigile e presente della
Provvidenza.
Un
uomo che si è consacrato ad una donna, e lo stesso per questa, non è più
libero, non è più disponibile per altre donne, e lui per primo non può più
desiderare altre donne oltre la donna alla quale ha consegnato tutto sé stesso.
Molti
di voi rispettano questo legame, ma nel loro cuore desiderano un cambiamento,
magari dopo anni vissuti insieme, in cui l’amore non è più passione puramente carnale, ma si è
trasformato in un sentimento più maturo e profondo, il vero sentimento che
viene infuso nell’atto del matrimonio.
Così cedono alla tentazione di desiderare
colui o colei che non possono avere, ritrovandosi insoddisfatti di vivere
accanto ad una persona che non amano più.
Ma l’amore vero non finisce, anzi
aumenta se alimentato dall’Amore Divino.
Perché dove regna Gesù Cristo in
quella casa ci sarà sempre amore, anche nei momenti difficili, ci sarà sempre
conforto, anche della disperazione, ci sarà sempre aiuto e grazia nelle
indigenze e nelle difficoltà.
Siate
grati al Signore per la persona che Egli vi ha posto affianco quale compagna/o
di vita perché non è stato un caso averlo/a incontrato, come voi sostenete.
Nulla succede per caso .
E le persone che si incontrano
nella vita hanno un significato importante che forse solo con il tempo
riuscirete a capire, o magari non durante la vostra vita terrena, ma sicuramente
lo capirete dopo quando sarete entrati nella vita eterna.
Sta
a voi non distruggere ciò che il Signore vi ha dato.
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