Domenica 9 Luglio
2017
2-Presunzione di
salvarsi senza merito
Questo
peccato è il più diffuso soprattutto oggi dove l’uomo non accetta la parola “peccato”
e non si riconosce colpevole.
Soprattutto oggi, nel vostro tempo, l’uomo è privo di umiltà e preferisce giustificare sé stesso piuttosto che
analizzare il suo comportamento alla luce della Verità insegnata dalla
Santissima Parola di Cristo.
Preferisce trovare una giustificazione definendolo
“amore” ogni suo gesto se pur contrario alla volontà del Padre, ma che lo soddisfi
soprattutto sotto l’aspetto fisico e carnale.
Molte
religioni, chiaramente scismatiche dai dogmi di verità Cristiana, asseriscono
che non è più necessaria alcuna opera di pentimento dal proprio peccato in quanto
Cristo, il Signore, con il Suo massimo sacrificio, ha riscattato tutto il
genere umano.
Questo
è un gravissimo peccato contro lo Spirito Santo.
Gesù
Cristo oltre ad essere stato Vero Uomo era ed è Vero Dio, e come tale è unito
alla Santissima Trinità insieme al Padre ed allo Spirito Santo.
Se
Egli si è dato volontariamente agli uomini perché lo uccidessero per
riscattarli dai loro stessi peccati, è pur vero che Egli, essendo Dio, ha
aperto le porte del cielo a coloro che lo riconosceranno come tale e pertanto
lo seguiranno, lo adoreranno, e ubbidiranno ai Suoi insegnamenti.
Chi
rifiuta volontariamente di fare tutto ciò e prosegue nel suo stato di peccato,
rifiuta di riconoscere nell’uomo-Gesù anche il vero Dio, uno e trino, e
pertanto lo stesso Suo Santissimo Spirito.
Ogni
peccato contro l’uomo-Gesù sarà perdonato, ma mai potrà essere perdonato il
peccato contro lo Spirito, contro Gesù -Dio, perché la superbia umana supera l’umiltà che
dovrebbe avere la creatura davanti al suo Creatore.
Il
pensiero di oggi purtroppo è pieno di superficialità e di arroganza, nel
dichiarare che tanto Dio è Misericordia infinita e quindi perdona tutti i
peccati per i quali l’uomo pensa di provvedere a liberarsene più avanti, verso
la fine della sua vita. O addirittura confidando nel Dio buono e anche un po’
bonaccione che ama e comprende le debolezze umane.
Ma
Dio si è fatto UOMO proprio per dimostrarvi che le debolezze umane possono e
devono essere combattute e vinte. Il Suo esempio di vita ne è stato la prova.
Se
da una parte il Dio Creatore comprende la piccolezza umana, dall’altra pretende
amore e rispetto , umiltà e devozione, santo timore e desiderio di piacergli da
parte della Sua creatura per la quale di fronte a questi meriti sarà benevolo e
misericordioso.
Ma
sfidare il Padre, pensando di continuare a peccare e confidando in un Suo
perdono finale pur essendo privi di ogni sorta di pentimento e soprattutto
convincersi che anche senza una accorata e sentita ricerca della Sua Parola e
del Suo amore, ci si possa salvare e andare il Paradiso, è un grave peccato
contro lo Spirito di Dio, che è giustizia infinita.
Il
disinteresse verso il Sacro, il peccato senza pentimento, una vita spesa solo
per accumulare beni terreni lontani dal pensiero della vita eterna, il rifiuto
della conoscenza di Dio, sono le cause di dannazione che oggi non vengono più
considerate, ma che impediscono a molte anime la salvezza.
La
presunzione di salvarsi e di essere perdonati senza sacrificio, senza
pentimento, senza il vero desiderio di contraccambiare con amore l’estremo
gesto di amore del Signore Gesù Cristo che si è lasciato dissanguare per voi, crocifiggere e morire per redimervi, è un peccato gravissimo verso lo Spirito Santo che
è infuso in ognuno di Voi attraverso il sacramento del Battesimo, perché
presume il disinteresse verso il bene estremo compiuto dal proprio Dio e
creatore.
Ricordate
che voi siete stati voluti e creati dal Padre affinché possiate vivere in
eterno al Suo fianco.
Una vita spesa senza il desiderio e l’impegno di raggiungere
al meglio questo scopo, senza un sano riconoscimento dei propri sbagli e un
accorato desiderio di rimediare per poter piacere a Dio Padre, ma solo godendo
e soddisfando le proprie necessità fisiche e materiali, è una vita persa, una
vita inutile. Una sofferenza eterna.
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