DISPERAZIONE PER LA SALVEZZA

Domenica 2 Luglio 2017


Trattiamo ora per ultimi, perché i più importanti, i peccati verso Lo Spirito Santo. 

Peccati per i quali non c’è salvezza e per i quali l’uomo è diviso irrimediabilmente dall’amore di Dio Padre.

I Peccati verso lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio sono:

           Disperazione per la Salvezza eterna
Presunzione di salvarsi senza merito
Impugnare la verità conosciuta
Invidia della grazia altrui
Ostinazione nei peccati
Impenitenza finale.


Disperazione per la Salvezza eterna.

Ecco il peccato che più di tutti, oggi, porta alla lontananza da Dio provocando nell’uomo una disperazione interiore, che nei casi più gravi conduce al suicidio.

Credere che Dio Padre, Misericordia infinita, non possa salvarvi, non possa perdonarvi, non sia capace di comprendervi, di aiutarvi, di soccorrervi, di accogliervi nel Suo abbraccio protettivo e darvi il Suo perdono, sia a seguito di grave peccato, sia a causa di una vita lontana da Lui, è un peccato gravissimo che offende l’infinita bontà Divina e la Sua incommensurabile Onnipotenza.

Dio tutto può, tutto vede, tutto perdona, tutto comprende e tutto ama, perché tutto è stato da Lui creato e generato e nulla si è formato per caso ma tutto e tutti sono frutto della Sua Santissima Volontà.

Anche il semplice pensare, e spesso voi oggi lo fate, che Dio Padre è troppo occupato con il resto del mondo e i problemi degli altri per pensare a voi, è un peccato che offende la Sua Divinità e la sua infinita bontà. 

Egli è dappertutto in ogni luogo e in ogni persona che Lo invoca. 

Egli conosce tutto e tutti e ognuno  di voi nel vostro intimo come nemmeno voi stessi vi conoscete, perché date al vostro pensare e al vostro agire delle giustificazioni umane con la vostra umana e limitata mente, mentre il Padre Onnipotente legge i vostri cuori e conosce il bene da ricevere che potrebbe aiutarvi affinché voi possiate crescere ed elevarvi fino a Lui.

Il non credere nella Sua Onnipotenza vuol dire umiliare il Creatore paragonandolo e abbassandolo alla Sua creatura. 

Questa offesa verso la grandezza dello Spirito Santo di Dio non potrà mai essere perdonata, così che non ci sarà mai salvezza per un’anima che non riconosce di affidarsi, con fede, alla potenza del Padre e riconoscerla come tale; sarà pertanto dannata in eterno.

E’ difficile per l’uomo d’oggi, che ha sostituito il Dio Onnipotente con il suo IO, comprendere pienamente l’importanza di questo peccato. Anzi forse leggendo queste parole molti di voi potranno pensare che è esagerato condannare alla dannazione eterna “solo” perché non ha fede in Dio.

Ma non si tratta solo di non avere semplicemente “fede”, già di per sé un gravissimo peccato, ma di essere convinti che Dio non potrà mai salvarlo perché non si crede nella Sua potenza infinita e bontà misericordiosa.

E’ un peccato di presunzione e di superbia, il non abbassarsi in ginocchio davanti al proprio Creatore e implorare il Suo perdono perché convinti di non poterlo mai ricevere.

Dio non si deve mai paragonare mai all’uomo e ai suoi limiti.

Egli deve essere adorato e amato, ma anche e soprattutto rispettato e temuto perché, malgrado gli insegnamenti moderni che si stanno diffondendo nel vostro tempo, Dio Padre è Misericordia infinita ma anche giusto giudice e, come insegna la Bibbia, anche castigatore.

Perché come un bravo padre, dopo aver tanto ammonito il figlio disubbidiente, se questi rifiuta di seguire le sue giuste direttive, interviene castigando a fin di bene, perché possa ravvedersi e pentirsi, così il vostro Creatore e Padre misericordioso: prima vi invita ad avere fede in Lui, a ritornare a Lui liberandovi dal peccato, ma se voi presi dal vostro orgoglio e dalla disperazione non seguite i Suoi insegnamenti, Vi abbandona.
Ed essere abbandonati da Dio è il castigo più grande per il genere umano, facile preda, così,  di ogni sorta di male.


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