Domenica 9 Aprile 2017
Passione e Morte di Gesù
“Eccomi Padre!
Sono venuti a prendermi in tanti come se fossi un pericoloso delinquente e volessi fuggire, ma Io non sono mai fuggito, ero con loro, in mezzo a loro, a portare la Tua parola, e non fuggirò nemmeno ora.
Il mio Apostolo, il mio amico, mi tradisce con il suo bacio intriso di falso amore e di doppiezza perché non per sentimento mi si è accostato ma per tradire il suo maestro che tale non ha riconosciuto. Quanto soffre il mio cuore nel ricevere questo oltraggio da chi ho così tanto amato!
Ora i soldati mi tengono fermo e gioiscono per la vittoria della cattura come se fosse stato un loro merito. Poveri uomini che nulla avreste ottenuto se solo Io avessi voluto spiegare tutta la mia potenza, anzi sareste, in un attimo, rimasti fulminati solo dalla mia Luce regale!
Ora mi legano stretti i polsi con una corda, lacerandomi le carni, ma Io offro a Te Padre, questa sofferenza in espiazione di tutti i peccati degli uomini commessi con le loro mani: furti, omicidi, percosse, offese con gesti e oltraggi al proprio e altrui corpo per il senso.
Mi cingono la vita con le corde e mi strattonano a destra e a sinistra per farmi avanzare come una bestia. Mi fanno inciampare sulla via e cado, ma con le mani legate faccio fatica a rialzarmi. Per i peccati degli uomini incostanti e incerti nella fede, ti offro, Padre, questa mia sofferenza.
Sono solo, circondato da nemici che mi odiano e mi insultano, mi colpiscono e mi umiliano, offendendomi come neanche si fa ad un animale, ma per i loro peccati della lingua e la loro cattiveria nelle parole degli uomini che sopporto in silenzio, Padre.
Tutto il popolo mi ingiuria e mi colpisce con pietre, bastoni, sputi.
Quanto li ho amati, Padre!
Ho dato tutto me stesso perché possano conoscere la Verità e salvarsi, ma ora mi odiano come se avessi fatto loro del male.
Io che sono la vita e sto dando loro la mia vita perché abbiano la loro Vita.
Mi giudicano i grandi del Tempio, grandi perché Tu Padre concedi loro di esserlo, perché dai loro la vita, se così non fosse, ora sarebbero povere anime tremanti che implorerebbero il mio perdono. Ma Io faccio solo la Tua volontà e mi lascio giudicare da chi non è degno nemmeno di alzare lo sguardo verso di Te, Padre.
Mi accusano falsamente per condannarmi, hanno paura e vogliono eliminare la verità che li porterebbe allo scoperto quali colpevoli che sono.
Ora mi portano alla flagellazione.
Padre, aiutami a non cedere sotto tante e tante percosse che lacerano la mia carne in ogni punto del mio corpo: davanti sul torace e dietro nella schiena. Sulle gambe, sulla testa, sulle braccia. Ogni parte del mio corpo viene colpito coi flagelli perché Io possa espiare con la mia atroce sofferenza ogni peccato della carne commessa dall’uomo.
Padre soccorrimi, perché è terribile il male che sto patendo, ma non voglio cedere. Aiutami a non morirne perché possa espiare ancora per tuo volere e per amore di tutti i Tuoi figli.
Ora hanno smesso. Il mio corpo è in preda ad un fremito. Sta tremando sotto tanta violenza e per la febbre.
Mi faccio forza, Padre, per rialzarmi e rivestirmi come mi hanno ordinato, aiutami ti prego.
Ora mi colpiscono i soldati per incitarmi a rivestirmi al più presto affinché l’orrore delle mie carni lacerate e del sangue che le ricoprono, non continui a colpevolizzarli nel guardarmi.
Mi disprezzano nel mio essere non più umano ma come un verme bagnato di sangue che si trascina perché incapace di reggersi sulle sue gambe dal dolore, e che barcolla.
Oh! Padre mio ti offro questo per i peccati che gli uomini non riconoscono come tali o che li riconoscono ma non possono e non vogliono liberarsene.
Mi conducono davanti a Pilato per essere giudicato, ma lui, vile mi abbandona alla volontà della folla, lavandosene le mani, e questa, posseduta da satana invoca la mia crocefissione.
Padre perdona tutti i tuoi figli che ti abbandonano per paura del giudizio del mondo!
Mi vestono di porpora e mi coronano di spine beffeggiandomi e canzonandomi come un re. Poveri ciechi che non riconoscete la mano di Dio nel Suo figlio incarnatosi per liberarvi dal male!
Io sono Re, il vostro re dell’amore!
La corona di spine mi penetra nella testa e mi tormenta atrocemente.
Oh! Padre mio ti offro questo mio dolore per tutti i peccati degli uomini compiuti nei loro pensieri, nelle loro intenzioni diaboliche, per i peccati dei capi di stato e degli ordini religiosi, per coloro che invece di guidare al bene gli altri uomini, li portano e li deviano al male. Per coloro che sono guide nella vita e soprattutto per i genitori. Quanti genitori che dovrebbero essere la guida onesta, caritatevole, giusta, amorevole, protettiva, sono invece fonte di odio, paura, distacco, allontanamento dalla fede e dall’amore Tuo Padre.
Questa mia sofferenza che prendo su di me perché Tu possa aiutare tutti a riconoscersi peccatori.
Ora mi caricano della croce. Devo trasportare Io stesso l’oggetto della mia tortura finale e ultima.
Quanto pesa il legno sul quale verrà immolato il Tuo Figlio, Padre!
Ma dammi la forza di sorreggerla affinché possa così espiare tutti i peccati degli uomini soprattutto di quelli egoisti che hanno vissuto solo per caricarsi di cose, di soldi, di cibo, di beni materiali e che così schiacciati da tante cose non sono riusciti ad alzare lo sguardo a Te Padre e creatore del mondo.
Aiutami Padre a portare il peso di chi ha vissuto solo una vita terrena senza riconoscere la mia venuta per aver loro aperto gli occhi nel comprendere che la vita terrena è solo una prova per ottenere la vita futura, quella eterna che Tu hai regalato ad ogni uomo nel momento in cui questi è stato concepito.
Padre, ora sono caduto sotto la croce, il peso di tanti peccati che non riesco a sopportare. Cado ancora e ancora, ma devo farmi forza per Tuo volere. Devo rialzarmi per espiare le colpe degli uomini pieni di superbia che non piegano le loro ginocchia al Tuo cospetto, che non si riconoscono mai peccatori di fronte ai loro peccati, che accusano gli altri e non analizzano sé stessi, ma rialzandosi da una caduta, sicuri di ricevere grazia a questa e per il loro pentimento, la Tua mano sarà pronta a riceverli e perdonarli.
Mi rialzo Padre ma ho bisogno di aiuto!
Grazie, mi hai mandato un uomo, Simone di Cirene, ad aiutarmi.
Grazie Padre. In lui sono rappresentati tutti i santi uomini che per amore Tuo si sacrificano e si sacrificheranno per la salvezza dei loro fratelli. Quanta consolazione ne ho Padre! So che non sarò solo perché tanti saranno i santi che orneranno la Tua casa e la Mia Chiesa!
Grazie Padre. In lui sono rappresentati tutti i santi uomini che per amore Tuo si sacrificano e si sacrificheranno per la salvezza dei loro fratelli. Quanta consolazione ne ho Padre! So che non sarò solo perché tanti saranno i santi che orneranno la Tua casa e la Mia Chiesa!
Ecco! Siamo giunti sul Golgota. Ora avverrà la crocifissione che mi terrorizza.
Mi svestono, ma chiedo che mi lascino coperte le parti che il mio pudore desidera.
Affinché gli uomini tutti imparino ad avere pudore del loro corpo e rispetto per esso essendo il Tempio del Tuo Santo Spirito.
Mi fanno stendere sulla croce e mi tendono il braccio affinché la mia mano venga aperta e posizionata per ricevere il primo colpo di martello inchiodata sulla croce da un grosso chiodo.
Che dolore atroce! Padre.
Ora mi tendono anche l’altro braccio e con un colpo inchiodano anche la mano sinistra. E’ lancinante. Un dolore terribile.
Per un attimo non riesco a pregare Padre perché il dolore ha annebbiato la mia mente e mi è penetrato nel cervello.
Perdonami Padre e perdona gli uomini che hanno forato le mie mani. Mani che hanno benedetto, sorretto, aiutato, compiuto miracoli, amato e accarezzato.
Mani che hanno inneggiato al Tuo amore e insegnato a pregare.
Ora mi stanno sistemando i piedi uno sull’altro e con un chiodo lungo il doppio degli altri due e più spesso mi penetrano le carni, inchiodandomeli al legno.
Tutto il mio corpo reagisce con una scarica nervosa di dolore che lo attraversa tutto fino a giungere al capo che non ne è privo di esso in quanto coronato di spine.
Perdona Padre i tuoi figli che non hanno capito quanto i miei piedi hanno camminato per portare loro aiuto, miracoli, parole di conversione e salvezza.
Hanno inchiodato Tuo Figlio perché non hanno voluto liberarsi dai loro dubbi umani, dalle loro misere certezze di creature, dai loro peccati perché troppo grande è per loro il pensiero del Creatore.
Hanno innalzato la croce e il peso del mio corpo tormenta le membra inchiodate allargando i fori già creati ai polsi. Questa mia ulteriore sofferenza per tutti coloro che continuano a vivere in peccato malgrado in mille modi Tu li abbia cercati e tentato di ravvedersi.
Perseguitare nel peccato ha dilatato i miei tormenti.
Il dolore mi annebbia la vista e il mio sguardo non riesce più a trasmettere amore come vorrebbe perché i miei occhi sono ormai pieni di sangue.
Eccomi Padre! Ho compiuto fino in fondo il Tuo volere, ma Tu Padre perché mi abbandoni? Tutti mi hanno abbandonato, ma perché Padre anche Tu?
Anche questa enorme sofferenza devo sopportare? Il Tuo abbandono?
Ora so: perché nel dolore che provo, privato della Tua presenza, Io possa comprendere la sofferenza degli uomini che Tu decidi di abbandonare di fronte ad un deciso rifiuto dell’ascolto dei tuoi richiami. Il dolore infernale di chi ti rifiuta, e non ti riconosce come Suo Padre. Quanto è grande il vuoto che lasci Padre in chi abbandoni.
Per questa mia sofferenza che ti offro, ti prego tenta ogni strada affinché ogni tuo figlio si salvi.
Affido a loro mia Madre quale madre dell’umanità e della Mia Chiesa perché sia la mamma che intercede per la loro salvezza e perché attraverso di Lei ogni uomo senta di non essere mai solo ma protetto e amato.
Per loro ho sofferto tutto me stesso e ho offerto tutto il mio sangue, ora accogli nelle Tue sante mani il mio spirito.”
E spirò.
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