Inferno e Purgatorio

Domenica 18 Dicembre 2016

Inferno e Purgatorio

La verità oggi viene cancellata in nome di una più favorevole libertà dell’uomo nel poter accettare o meno le indicazioni che le leggi di Dio hanno insegnato agli uomini nei secoli, e soprattutto la libertà di interpretare  la Parola del Salvatore.
L’uomo si sta creando un suo credo, una sua religione per poter operare e disporre della propria volontà come crede meglio e per poter soddisfare le sue voglie. Ma non è giustificandole che il Signore farà altrettanto con lui quando si presenterà al Suo cospetto al termine dei suoi giorni.
E questa è una certezza per tutti: il termine dei giorni avverrà e per tutti.
Se anche giustificate il vostro operato, i vostri peccati, e se anche coloro che dovrebbero insegnarvi la retta via, o almeno molti di loro, corrotti dal male, li assolvono in vista di un modernismo atto solo a ridurre l’uomo ancora più schiavo del padrone del mondo, il Signore Dio, che vi è venuto incontro donandovi Suo Figlio affinché conosciate la giusta strada da seguire, non giustificherà le vostre colpe.
Le colpe che si commettono volontariamente con l’intento di seguire i propri desideri, si pagano sempre. Non perché il Signore punisca, come tanti dicono, perché egli è l’Amore infinito e la Misericordia suprema, ma perché il male stesso creato dall’uomo si ritorce contro  chi lo ha generato ed ha preso il sopravvento sulla grazia.
Grazia che è infusa nell’uomo attraverso il suo Santo Battesimo.
Per via del libero arbitrio, dono incommensurabile di Dio all’uomo, Egli non potrà pertanto intervenire a liberare il peccatore fintanto che questi non si riconosca tale e si decida a chiedere il perdono.
Questa mancanza di pentimento è la prima causa che porta l’anima all’inferno.
Si perché l’inferno esiste davvero.
Anche se voi state cercando di allontanare questo concetto dalla mente per essere liberi di peccare, dichiarandolo come un posto dove semplicemente non si avverte la vicinanza di Dio. Voi, uomini, privi di profondità di spirito associate quel luogo alla stessa vita terrena, in cui con i vostri occhi mortali non vedete la presenza di Dio.
Ma Dio è dappertuttoSenza la Sua presenza costante non ci sarebbe la luce, ma solo buio, non ci sarebbe calore, ma freddo gelido, non ci sarebbero i colori della natura, ma tutto sarebbe secco, nero, triste, privo di vita. Dio è in tutto.
Nell’inferno la sofferenza della mancanza di Dio e il pensiero che tale sofferenza sarà per sempre, è terribile, atroce.
In quel luogo infernale dove c’è solo buio, puzza, paura, terrore, angoscia, solitudine e odio tanto odio da aver sempre timore di essere continuamente attaccati dagli altri compagni diavoli, l’anima ha perso ogni possibilità di salvezza.
Ma soprattutto prova vergogna, si, vergogna per le colpe commesse, perché mentre in vita l’uomo cerca di nascondere i propri peccati, accusando il proprio fratello o cercando di giustificarsi il più delle volte con frode, nell’inferno tutto il male compiuto sarà conosciuto da tutti. E ciò creerà enorme sofferenza soprattutto in coloro che in vita si è amato.
Il Signore, di cui il dannato non può più vedere neanche una fievole luce lontana, gli ha girato le spalle. Quanto dolore prova Dio padre per ogni anima che si perde. Ha fatto di tutto in vita per raddrizzare la sua condotta, attraverso grazie, aiuti straordinari della Vergine Maria, attraverso persone che gli ha messo affianco perché la guidassero.
Ma chi raggiunge l’inferno ha fallito la sua missione, la sua vita.
Ha preferito seguire il suo egoismo, la sua superbia, la sua cattiveria, il suo orgoglio e soddisfare ogni suo desiderio piuttosto che pensare continuamente che la sua vita è breve, talmente breve da viverla per lasciare un’impronta sulla terra. L’impronta data dall’amoreTutto ruota intorno all’amore. Chi ha generato amore, amore riceverà in abbondanza, ma chi ha distrutto l’amore, ha creato inimicizia, violenza, divisione, odio, verrà allontanato dal Paradiso.
La sua stessa anima si sentirà indegna di poter partecipare a tale gioia eterna e supplicherà il Padre di perdonarlo, ma se la sua conversione sincera non sarà avvenuta prima della morte, a nulla sarà valsa la sua supplica.
Nella Sua infinita Misericordia Dio ha dato ancora a chi si pente all’ultimo momento della sua vita, un periodo di purificazione ( il Purgatorio) in cui l’anima si dovrà lavare da ogni colpa commessa per poi accedere alla Salvezza. Ma non pensiate mai che il purgatorio sia come una sorta di sala d’aspetto dove basta saper attendere con pazienza, magari anche millenni, per poi comunque entrare nella gloria; perché il purgatorio è sofferenzaGesù vi ha insegnato che è la sofferenza che riscatta il male. Lui con la sua massima sofferenza ha riscattato il vostro male, il peccato originale dell’uomo.
Ma non basta la Sua sofferenza, come molti sostengono, contro la volontà dell’uomo di peccare, perché questi si ritenga salvo. Contro il libero arbitrio Gesù non può nulla. 
L’ostinazione nel peccato è una colpa gravissima che porta all’inferno.
Chi non si riconosce peccatore e causa del male provocato, non potrà mai arrivare al cospetto del Signore per ottenere da Lui la vita eterna, perché i superbi sono coloro che Dio allontana per primi.
Chi con umiltà si riconosce peccatore e pone rimedio ai suoi sbagli il prima possibile, potrà contare certamente sulla Misericordia del Padre.
Ora voi vi chiederete quali siano i peccati per i quali non c’è speranza di salvezza, e che quindi portano inesorabilmente all’inferno per l’eternità?
Il peccato più grave in assoluto, il peccato per il quale non c’è e non ci sarà mai redenzione, il peccato che condanna tanti uomini soprattutto nel vostro tempo è il non riconoscere DIOil non riconoscerLo come Creatore di tutte le cose visibili e invisibili e Creatore della vostra stessa vita; il non cercarLo per conoscerLo, per amarLo, per lodarLo e ringraziarLo ogni momento, per seguire la Sua parola; il non credere nella Sua potenza e grandezza quale Sovrano Assoluto al quale va ogni lode e massimo rispetto e Padre di infinita misericordia che è  pronto a perdonare per accogliere ogni suo figlio che si è allontanato da Lui e che a Lui vuole ritornare pentito. Il non credere nella Sua Onnipotenza per la quale ogni richiesta può essere soddisfatta se fatta con fede umile e sincera, ma cercare con le sole proprie forze di vivere la propria vita e di risolvere i propri problemi. Il non riconoscersi semplici creature volute dal Creatore, ma mettersi al Suo posto ponendo sé stessi come Dio e cercando di soddisfare i desideri che il proprio IO reclama.
Per questo peccato di massima superbia, non si apre la porta del Purgatorio, ma l’anima dopo la morte si troverà inghiottita in una voragine profonda che non gli darà possibilità di salvezza alcuna.
Per tutti i prossimi peccati per i quali l’uomo si rifiuta di  pentirsi perché non  si riconosce peccatore e perché non  vuole perdere la possibilità di continuare a  compierli, l’inferno sarà inevitabile.
La maggior parte dei peccati gravissimi che portano alla dannazione eterna si possono raggruppare con un unico verbo: RUBARE.
-Rubare oggetti appartenenti al prossimo. L’uomo che ruba sottrae non soltanto un oggetto ma tutto l’affetto e il sacrificio per ottenerlo che quell’oggetto rappresentava per la persona e che il ladro non può e non vuole conoscere. Il suo solo obiettivo è appropriarsi di qualcosa non suo per poterne godere i frutti illeciti. Povero uomo stolto che non sa che l’appropriazione indebita non porterà mai a una gioia totale e duratura, perché questo gesto gli è stato suggerito dal maligno il quale dopo aver ottenuto la sua anima, lo tradisce facendogli perdere a volte l’oggetto, a volte l’interesse per esso, a volte la sua stessa salute e vita!
-Rubare la vita al prossimo, con l’omicidio. Togliere la vita a qualcuno vuole dire rubare la sua libertà e anteporsi a Dio Onnipotente e alla Sua volontà, l’unica che può decidere della vita umana.. Oh! Quanti omicidi vengono compiuti con leggerezza grazie alle vostre leggi che permettono l’aborto, l’eutanasia. Ogni giorno ne vengono compiuti così tanti che Dio Padre non ha più lacrime da versare perché l’uomo si è sostituito a Lui nel decidere chi deve godere del Suo dono della vita e chi no. L’aborto è un omicidio compiuto in nome di una libertà che lega l’anima a satana per sempre. Che libertà è allora? L’eutanasia è un gesto di falsa pietà nei confronti di un congiunto che si vede sofferente, ma che in realtà è diventato solo un peso, perché se fosse il vero amore a legare una persona a quella sofferente invece di staccare la spina della sua vita, con fede si rivolgerebbe al Padre per supplicarLo di limitare le sue sofferenze con un miracolo, se questa è la Sua volontà, o con il miracolo di accogliere nel Suo regno l’anima purificata dalla sofferenza. Chi decide per l’eutanasia ruba al sofferente la possibilità sia di un miracolo che lo riporti in vita e che quindi sia testimone della grandezza di Dio, sia del miracolo della sua purificazione affinché con la morte egli possa varcare subito le porte del Paradiso. Che diritto ha una persona di anteporsi ai piani di Dio?
-Rubare la propria vita, con il suicidio. Proprio perché la vita è un dono di Dio, solo Lui può decidere quando riprendere con sé l’anima che ha prestato al corpo mortale affinché vivesse sulla terra. Chi si toglie la vita lo fa perché in un momento di disperazione, in cui invece di cercare Dio e la sua salvezza, ha pensato di risolvere da solo la fine della sua esistenza per non soffrire più. Povero uomo! Le sue sofferenze inizieranno con la sua morte e saranno sofferenze eterne.
-Rubare gli affetti, la fiducia, la stima, la dignità al proprio fratello. 1)L’adultero/a è colui che ruba la fiducia che il partner (marito o moglie) aveva riposto in lui/lei perché fondasse la sua vita sull’amore e la fiducia reciproca per affrontare insieme le avversità della vita. Chi tradisce colui al quale si è legato con giuramento davanti a Dio, con il matrimonio, ha rubato la pace e la stessa vita dignitosa al compagno/a messo/a al suo fianco da Dio, solo per soddisfare le proprie voglie. Difficilmente l’adultero che coscientemente ha rotto il legame matrimoniale riconoscerà di aver peccato ma preferirà accusare il compagno/a di averlo portato a compiere questo gesto. Così ruberà a lui anche la stima che gli altri avevano di lui/lei a causa delle sue parole falsamente accusatrici. L’adultero inoltre ruba al tradito anche la sua salvezza in quanto lo induce a compiere lo stesso peccato privandolo quindi della possibilità di vivere una vita in grazia di Dio. E’ pertanto colpevole anche per il suo peccato. Chi commette adulterio non ha mai una giustificazione lecita agli occhi di Dio.
2)Ladro è anche chi mormora alle spalle del suo prossimo, che lo critica, lo giudica e lo condanna, questi  ruba la sua stima e l’affetto che altre persone avevano riposto in lui perché si lasciano traviare dalle parole accusatrici che gli vengono riferite da chi volutamente vuole fare del male, male che il più delle volte viene compiuto per ottenere una vanagloria personale a scapito del proprio fratello. Chi è artefice di divisione, di rottura, di separazione in qualsiasi rapporto che sia familiare, comunitario ecc. sarà sempre colpevole di aver rubato l’amore, la stima e l’affetto tra due o più persone e pertanto sarà privato di ogni sentimento d’amore che si possa provare nella gloria di Dio.
3)Il consacrato/a che ha tradito la fiducia del Suo Signore al quale aveva giurato fedeltà fino alla fine dei suoi giorni è soggetto alle pene dell’inferno. Se poi questi si è macchiato anche di colpe gravi che hanno trascinato nello sconforto e peggio sulla cattiva strada, anime che a lui si erano rivolte per riceverne conforto e aiuto spirituale, ingannandole con il suo comportamento contrario alla legge di Dio, egli ha Rubato al Signore le anime che avrebbe invece dovuto portargli come Gli aveva promesso con il suo giuramento, allora la sua sofferenza sarà massima negli abissi più profondi.
-Rubare la purezza e la dignità altrui. La violenza compiuta verso il prossimo più debole, soprattutto donne e bambini è un atto imperdonabile agli occhi di Dio. Chi compie tali gesti non è soltanto un ladro meschino e vergognoso, ma un uomo che non può più essere definito tale, in quanto questi atti di violenza non vengono compiuti nemmeno dagli animali che seguono un istinto naturale imposto dal Creatore e secondo cui l’unione carnale di due esseri di sesso opposto deve essere svolto per amore e con il fine di procreare.
-Rubare la propria dignità. Essendo figli di Dio ognuno di voi è tenuto a rappresentare con l’esempio della sua vita le virtù sante del suo Creatore, dimostrando al mondo e a coloro che non hanno conosciuto il Suo amore che vivendo in rettitudine e pudore si rispecchia la volontà di Dio per l’uomo: una vita felice e serena. Invece quanti sono coloro che si lasciano schiavizzare dal male e che invertono la natura del loro essere invertendo anche tutto l’universo  attorno a loro creato, con il seguire i propri istinti e accettando di compiere gesti contro natura! Ecco allora che l’uomo ha inventato nuove categorie di persone, non solo più uomini e donne, ma gay, transessuali, lesbiche, travestiti ecc. Depravazioni per l’anima e per il corpo che sono un abominio agli occhi di Dio. Le vostre leggi oggi accettano tali atti libidinosi giustificandoli come atti di amore. Ma il vero amore è sacrificio e rinuncia di Sé per il bene del prossimo. In cosa c’è rinuncia in questa deviazione? Il peccato contro natura è un peccato di presunzione nei confronti di Colui che ha creato l’ordine naturale delle cose e la presunzione si paga con il castigo esterno.

Questi sono i principali peccati che oggi l’uomo compie più liberamente senza vergogna e senza pentimento.
Arrivare alla fine della vostra vita senza esservi riconosciuti peccatori e sofferenti per il male commesso, non vi salverà dall’inferno.
Ricordate che Dio è Padre di infinita misericordia e attende sempre che un suo figlio ritorni a Lui con il cuore straziato a invocare il Suo perdono, che riceverà sempre, se in lui legge il vero pentimento per ciò che ha commesso.
Invece di rubare,
donate,
invece di prendere dagli altri per soddisfare i propri desideri egoistici,
date con amore e carità
e allora si spalancherà per voi la porta del Paradiso.




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