Gesù Eucarestia e Santa messa

Domenica 11 Dicembre 2016

Gesù Eucarestia e Santa Messa

State pronti perché presto cercheranno di infondervi idee errate sull’Eucarestia.
Il rito Santissimo della transustanziazione durante la messa verrà fatto scadere in un semplice gesto simbolico dichiarando impossibile che la particola diventi realmente Corpo e Sangue di Cristo. Questo è un abominio!!!
In ogni messa celebrata e in ogni invocazione del Sacerdote durante l’elevazione che il pane e il vino vengano benedetti dal Signore, in quello stesso istante la trasformazione in vero corpo e sangue Santissimi del Signore avviene perché come da Sua richiesta ogni volta che verrà compiuto questo gesto, Lui riviva la vera Sua Santa passione sull’altare. Egli ripercorre il Suo estremo sacrificio donandovi il Suo corpo e il Suo sangue in ogni singola messa!
Si compie così ogni volta il miracolo della Sua Passione e morte per la vostra salvezza!
I vostri occhi umani non possono vedere ciò che realmente avviene perché non sopportereste tale Divina visione, e i meno forti nella fede sarebbero sconvolti alla vista del Sangue fuoriuscire dal corpo benedetto del Signore.
Ma così è. La Santissima Eucarestia rappresenta ogni volta il sacrificio massimo avvenuto e voluto da Gesù sulla croce e per questo Suo dolore estremo e compiuto per infinito amore, che Lui si dona ogni volta come fosse stato sul Golgota in quel tempo. Il tempo in quel momento non esiste più.
Nel momento dell’elevazione il tempo si ferma e tutto torna al tempo della Passione di Cristo perché l’intero universo si fermi a contemplare ed adorare il liberatore dal male.
E’ un momento di grande dolore e di totale silenzio e adorazione in cui tutto il cielo si unisce alla sofferenza che veramente rivive il Cristo, perché ogni messa sia una grazia e un dono per l’uomo.
Oh! Se solo l’uomo potesse capire e soffermarsi a riflettere sulla grandezza del miracolo che avviene nel momento in cui il Sacerdote, il discepolo di Cristo, compie il gesto che Lui stesso gli ha insegnato nell’ultima cena! 
Uno sfavillare di Luce lo invaderebbe perché la grandezza immensa della Divinità del Signore si sta per racchiudere in una semplice particola, un piccolo pezzo di pane e in poco vino che anche solo per le loro infinitesime minuscole particelle sono già transustanziaziate nel Santissimo corpo e sangue di Cristo.
Nel momento in cui il Sacerdote alza al cielo l’Ostia consacrata per presentare l’Agnello di Dio in quel momento viene nuovamente innalzata la Croce Santissima che portava su di lei inchiodato il Figlio di Dio, il Santissimo Re dell’Universo. 
Quanta devozione è dovuta in quel momento in cui il Signore ha dichiarato “tutto è compiuto”. Lui, l’Agnello perfetto nel suo sacrificio perfetto, si è dato completamente agli uomini perché essi lo uccidessero in cambio della loro stessa salvezza.
Oh! Se l’uomo sentisse questa potenza divina nel momento in cui si sta accostando per ricevere in lui il corpo del Suo Salvatore, morto in maniera straziante perché lui, l’uomo, possa vivere in eterno.
E invece quanto è altezzoso l’uomo che nemmeno si inchina durante un così grande miracolo che avviene per la sua salvezza. Nemmeno riflette che in quel momento Dio Cristo sta morendo nuovamente per Lui! Nemmeno si umilia e si pente di essere stato distratto e peccatore indegno di poter partecipare ad una simile grande opera divina accostandosi alla casa di Dio senza aver pulito la sua anima peccatrice e prostrarsi davanti alla Maestà Divina del suo Redentore!
Quante anime cieche, superficiali e insensibili assistono a questo rinnovarsi del Suo estremo sacrificio senza nemmeno inginocchiarsi e rendersi umili davanti a Colui che gli ha aperto le porte della VITA.
E allora perché credersi Cristiani se non si riconosce il proprio maestro come capo. Quanta riverenza si da ai capi di governo o di altre istituzioni e quanta ingratitudine verso il Principe Eterno, vostro unico Salvatore.
Quanti sono coloro che credono fermamente che quella particola consacrata sia il Suo corpo e il Suo sangue che Lui ha voluto offrire a ognuno di voi perché vi ha promesso “Io sarò con voi fino alla fine del mondo”. Invece quanti sono coloro che Lo ricevono nelle loro mani, mani indegne di toccarlo, indegne di maneggiarlo come un semplice pezzo di pane, perché mani peccatrici. Nessuno è talmente privo di peccato da poter essere autorizzato a toccare il corpo di Cristo perché chi crede di esserlo è la persona che ne è meno degna. Mentre chi si ritiene indegno è colui già molto avanti nel suo cammino di fede.
Quanti sacrilegi vengono compiuti durante la messa. Ma soprattutto durante il Sacrificio del Cristo sull’altare.
Andate a messa per dovere, per sentirvi a posto con la coscienza, perché è un atto previsto dai dieci comandamenti: santificare le feste. Ma cosa vuol dire per voi santificare? Andare a messa senza interesse o desiderio solo per compiere un dovere, non vuol dire santificare. Un santo è colui che nella vita compie mille sacrifici per amore, amore per il  suo Dio che ha riconosciuto e amato e per il quale vuole vivere la sua vita terrena perché ha creduto nella Sua parola e nella vita eterna da Lui promessa.
Ma andando a messa distrattamente cosa e chi santificate? Voi stessi?
No, perché non avete fatto un sacrificio d’amore da condividere con il Cristo la Sua Passione sull’altare, essendo stati peccatori inconfessi, distratti, disinteressati, in piedi superbamente senza l’umiltà di riconoscere l’amore estremo di Colui che si sta nuovamente sacrificando per voi.
Andare a messa vuol dire, dimenticare tutto e tutti per il tempo che ci si prostra davanti al Signore per ricevere, e non dare, ricevere da Lui la Sua forza e la Sua grazia per la vita. Se non si va con questa intenzione è un gesto che non ha compiuto in voi nessuna santificazione.
Il Signore che entra in voi attraverso l’Eucarestia libera la vostra anima da ogni debolezza che potrebbe farla cedere al peccato, Egli vi da la forza di resistere alle tentazioni e di superarle in vista di una gioia più grande ed eterna. Ma per ottenere questa grazia è necessario che l’uomo sia fermamente convinto, e degno, di quello che sta per fare cioè ricevere in Lui il Salvatore, Dio Re.
Oh! Se potesse vedere la luce folgorante che investe tutto il suo essere nel momento in cui la Vera Luce entra in lui.
Molti, i più sensibili, sentono questa vibrazione divina e non riescono a trattenere le lacrime che sono lacrime di gioia e di amore.
Questo dono immenso che Gesù Cristo vi ha dato fino alla fine dei secoli è per voi l’unica forza di vita che avete e avrete per poter fronteggiare tutto il male che si è già insediato nel mondo.
Solo Gesù Eucarestia vi darà il discernimento per comprendere la Verità da seguire.
Cercate sempre di poter godere di questo dono ogni volta che potete e più spesso che potete perché presto vi sentirete così deboli e fragili davanti agli eventi, che verrete spinti a credere a verità fasulle che provengono dall’avversario che desidera solo allontanarvi da Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.


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