Domenica 1 Gennaio 2017
Ora analizziamo bene i peccati capitali, di cui quasi più si parla nel vostro tempo e purtroppo anche coloro che dovrebbero essere le vostre guide, i vostri pastori, non parlano più nelle loro prediche dell’importanza di non commettere questi gravissimi peccati per i quali non esiste salvezza agli occhi di Dio. I peccati capitali si definiscono tali in quanto sono i capi, i principali peccati da cui si generano tutti gli altri e che fanno “capitolare” l’anima verso il baratro eterno.
La Superbia.
Quanto è pieno l’uomo oggi di questo peccato. E’ il vostro peccato più diffuso ed anche quello meno riconosciuto da voi stessi, proprio perché ne siete invasi.
Oggi l’uomo o la donna si sente onnipotente. Ha raggiunto con la tecnologia e la scienza un grado di benessere per il quale la vita risulta più agiata, le malattie vengono curate, almeno le più comuni, il lavoro non è più una grossa fatica fisica perché l’aiuto delle macchine gli ha permesso di ottenere più risultati con minor sforzo fisico. Non ha più bisogno di rivolgersi a Dio Padre con preghiere e suppliche perché il suo lavoro sia fruttifero e perché le sue forze siano sempre efficienti per poter lavorare e vivere. L’uomo sa arrangiarsi da solo.
Si è mai chiesto l’uomo perché solo negli ultimo cento anni si sono sviluppate tante tecniche prima sconosciute da millenni? Si è mai chiesto perché solo oggi ha la possibilità di vivere una vita più agiata, come lui la desidera, mentre l’uomo storico è rimasto sempre indietro per millenni nel campo dello sviluppo?
Non certo per una scarsa intelligenza. Ma perché tutto è stato volere di Dio. Le illuminazioni tecnologiche sono avvenute per ispirazione divina o diabolica. Le prime portano al bene, le seconda al male o deviano le prime a compiere opere di distruzione o di peccato. Basti pensare alle vostre bombe atomiche o ai computer.
L’energia nucleare può essere utilizzata in mille modi per lo sviluppo dell’umanità e non per il suo annientamento. Così pure per i vostri computer: se utilizzati per il bene, è un notevole progresso per la vita umana, ma molto spesso vengono usati per distogliere dal bene e portano l’uomo al male.
L’uomo quindi si sente invincibile, si sente onnipotente pertanto non si china più con umiltà davanti al Suo creatore perché non ne sente più il bisogno. Sa che può contare sulle sue forze, la sua tecnologia, la sua scienza.
Povero uomo stolto che non sa che Dio è padrone di tutto e che gli concede tutto fino a quando il tutto non sia per lui un male troppo grande da sopportare!
L’uomo non sa fermarsi, non sa capire quando è il suo basta, pertanto corre, lavora, si industria per ottenere sempre di più. Questo è il suo unico pensiero : ottenere sempre di più.
L’uomo superbo è colui che si ritiene migliore di suo fratello.
Lui si sente superiore, in intelligenza, volontà, bontà, ma proprio per questo è più peccatore di suo fratello, perché si ritiene, si autodefinisce come si sente: migliore.
L’uomo superbo è colui che desidera sempre l’approvazione degli altri per sentirsi realizzato. Solitamente è un uomo che ha fallito in qualche campo della sua vita e pertanto cerca di enfatizzare ciò che lui stesso ritiene buono per ottenere consensi che lo colmino dei suoi vuoti interiori.
L’uomo (o la donna) superbo è colui che punta sempre il dito verso suo fratello, che trova sempre motivo di criticarlo, ma non semplicemente per desiderio di sparlare, ma con preciso proposito di calunniarlo affinché il suo IO emerga migliore agli occhi degli altri e possa ottenere i consensi tutti per sé.
Il superbo difficilmente si riconosce tale, perché accusa e addita sempre il suo prossimo in quanto ha di sé stesso una talmente alta stima da non dover mai pensare di aver sbagliato e pertanto mai si riconosce peccatore.
La superbia porta solitamente ad una solitudine, perché prima o poi il superbo diventa anche arrogante e presuntuoso, incapace di mantenere rapporti pacifici e amorevoli con i propri simili in quanto verso essi si sente superiore e migliore.
Così sarà solo in vita e lasciato solo anche dal Padre Celeste in morte.
Quanti peccati di superbia si commettono oggi nella Santa chiesa fondata da Gesù Cristo. Quanti suoi seguaci hanno abbandonato la Sua parola e in virtù della loro posizione di rilievo, ordinano che le loro idee vengano accettate in vista di un modernismo che è il risultato dell’orgoglio e della superbia dell’uomo che si è allontanato dalla parola di Dio. Quanta superbia in coloro che dovrebbero combattere l’eresia per diffondere la vera dottrina che è salvezza per l’umanità ma che invece preferiscono ottenere consensi personali stravolgendo le leggi di Dio e la Religione Cristiana con i suoi dogmi di fede.
Quanto male si è insediato nella Chiesa di Gesù oggi e quanto male provocherà all’umanità se i suoi ministri non si decideranno a ravvedersi e a ritornare sulla retta via indicata dagli Apostoli seguaci di Cristo!
La superbia è un peccato che non può essere sopportato da Dio Padre il quale antepone alla superbia, l’umiltà.
La superbia, allontanata dallo sguardo di Dio, si contrappone all’umiltà che è da Lui gradita e premiata. Ma attenzione a riconoscere la vera umiltà dalla falsa, mascherata di orgoglio.
Chi si definisce umile, non lo è di fatto, per essersi autodefinito tale.
Chi compie opere buone solo perché il resto del mondo ne riconosca la generosità, non può essere definito animo caritatevole perché la sua superbia e presunzione gli ha suggerito di divulgare il suo operato per poterne ottenere lode. La vera umiltà opera nel silenzio, nel nascondimento, nell’amore sincero che offre con opere o preghiere se le opere non sono possibili o creerebbero situazioni di disagio. Difficilmente una persona pervasa di falsa umiltà perseguita nell’opera di carità intrapresa perché essa le provoca un sacrificio superiore a quello finalizzato all’aver ottenuto una qualche lode di approvazione. Ottenuta questa, il superbo abbandona il suo impegno.
La vera umiltà spesso viene scambiata per debolezza e poca scaltrezza nella vostra vita, salvo poi col tempo dimostrarsi vera forza di animo e di spirito perché guidata da Dio.
Cercate di abbattere la vostra superbia e apritevi all’amore, non date a voi stessi meriti e lodi, ma aspettate che siano gli altri a lodarvi per qualsiasi vostra opera o atteggiamento, come insegnò Gesù: non mettetevi al primo posto in un invito, ma sedetevi all’ultimo in modo che non veniate invitati a lasciare il posto a qualcuno più meritevole di voi e con disonore siate costretti ad alzarvi, ma se vivete sempre con umiltà sarà per voi una più grande gioia quando vi chiameranno ad occupare un posto più onorevole sia in terra che nei cieli.
Nessun commento:
Posta un commento