Ultima Cena

Domenica 26 Marzo 2017

Ultima Cena

Analizziamo i significati profondi che Gesù ha voluto lasciare al mondo proprio durante questa Sua ultima cena insieme ai Suoi Apostoli.
Innanzitutto questo: insieme ai Suoi Apostoli.
Poteva trascorrere le sue ultime ore con la Madre, che amava, invece Lui ha trascorso l’ultimo momento della Sua vita con gli Apostoli, con coloro che sarebbero divenuti gli eredi della Sua Chiesa, i missionari che di li a poco venivano investiti del titolo di “Sacerdoti” con il compito di diffondere tra le genti la Sua parola di vita.

Gli Apostoli sono stati chiamati da Gesù a partecipare a questa cena, che commemorava fino ad allora la Pasqua ebraica, l’uscita degli Ebrei dall’Egitto, guidati da Mosè, ma che sarebbe diventata la nuova Pasqua, la Sua; tutti, compreso Giuda, perché fino all’ultimo Gesù ha tentato di redimerlo, di salvarlo. Ormai la sua cattura era stata già stabilita dal sinedrio e Gesù sapeva a quale sorte andava incontro, ma per Giuda avrebbe voluto una fine diversa.

Prima della Santa cena, Gesù compie un gesto memorabile ma che spesso da voi è male interpretato e spesso viene abusato per reinventare un significato che allontana da ciò che Gesù ha voluto tramandare: il lavaggio dei piedi agli Apostoli.
Notate bene che solo e soltanto agli Apostoli Gesù ha lavato loro i piedi, e non le mani, come segno di purificazione che precede il Sacerdozio. 

Inchinandosi ai loro piedi ha offerto loro tutta la Sua umiltà nel trasferire ai Suoi prescelti la Sua dottrina, la Sua Chiesa.

Infatti Lui, la Sua divinità si è abbassata a purificare l’uomo che Dio ha scelto come Suo seguace affinché si liberi dall’attaccamento mondano per essere pronto e investito di un compito più alto: trasmettere la fede e portare ad ogni uomo sulla terra il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo perché sia salvato dal peccato in vista della vita eterna.
Gesù ha scelto solo gli Apostoli per questo gesto, i Suoi futuri Sacerdoti, e nessun altro, quindi nessuna donna (chi più di Sua Madre avrebbe avuto l’onore di questo gesto d’amore e chi più di Gesù non lo avrebbe desiderato?), nessun altro uomo sia discepolo, sia amico, come Lazzaro, o pastore (i pastori fedeli che lo hanno accolto in fasce e che per primi hanno diffuso la Sua venuta nella Gloria di cui gli Angeli li avevano ricolmati). Fate molta attenzione a non banalizzare un gesto di amore e di umiltà, atto solo a far capire agli uomini quanto sia importante ricevere  con umiltà da Dio la Sua purificazione per poi trasmetterla agli altri.

La donna nella Chiesa ha un altro ruolo, oltremodo importante e significativo, che prendendo spunto dalla Madre, Maria Santissima, si posiziona in disparte, a supportare nel nascondimento l’operato del Figlio, e di colui che ha scelto come Suo Sacerdote o Successore. Lei, la Madre della Chiesa, non si è investita del ruolo di Sacerdotessa, ma nella Sua estrema umiltà si è piegata in adorazione ai piedi dell’altare mentre Pietro, il Papa, celebrava le prime messe. Questo è il ruolo della donna nella chiesa: il servizio umile e prezioso.

Gesù lava i piedi anche a Giuda, pur sapendo che lo avrebbe tradito, per cercare fino alla fine di redimerlo, con la Sua umiltà, per impedirgli il peccato mortale che da li a poco stava per compiere, uccidendosi.

Ma l’uomo superbo e ormai indurito nell’animo non cede alla commozione.
Gesù ormai nel Suo cuore abbandona ogni tentativo di salvezza, e con animo mesto prosegue nel Suo compito di investitura degli Apostoli quali Sacerdoti che opereranno in Sua vece nel mondo.

Prende del pane e alzandolo verso il cielo lo benedice e lo spezza e lo distribuisce a tutti gli Apostoli che ne ricevono un pezzo in bocca direttamente dalla Sue mani  pronunciando le parole per la sua consacrazione: “Prendete e mangiatene tutti, questo è il Mio corpo offerto in sacrificio per voi e la vostra salvezza”. Poi prese la coppa con il vino e dopo averla alzata verso il cielo in benedizione dice: “ecco prendete e bevetene tutti, questo è il Mio sangue versato per voi e per tutti coloro che lo accoglieranno per la nuova ed eterna alleanza in remissione dei peccati. Fate questo in mia memoria per sempre e Io sempre sarò presente.”
Queste sono le parole che Gesù pronunciò e solo queste sono le parole che ripetute da un consacrato sull’altare renderanno vero corpo e vero sangue il pane e il vino offerto.
Ricordatevi di queste parole quando tenteranno di modificarle, perché allora la transustanziazione non sarà avvenuta.

Ecco che Gesù ha compiuto il Suo miracolo più grande: donare tutto sé stesso a tutti gli uomini presenti e futuri per sempre fino alla fine del mondo.

L’uomo che mangia il Suo corpo e beve il Suo sangue consapevole di ricevere veramente il Santissimo Signore nel Suo cuore, vivrà con Lui in eterno.

Approfittate di questo dono e desiderate sempre più ardentemente la vostra comunione con Lui perché Gesù che ha promesso la vita eterna mantiene sempre ciò che promette.

Pregate perché la Sua Chiesa, che è in questo momento sotto attacco dal male che vuole distruggerla, continui a irradiare la speranza e la salvezza che Gesù, con la Sua ultima cena, ha trasmesso ai Suoi primi Sacerdoti.



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