La Gola

Domenica 5 febbraio 2017

LA GOLA

Il peccato della gola ha un significato molto più ampio rispetto a come voi solitamente lo intendete. Non riguarda soltanto i golosi, coloro che vivono per mangiare e ingurgitare di tutto per cercare di saziare il vuoto interiore che provano nel sentirsi lontani da Dio, ma il peccato capitale della gola si allarga a tutte quelle manifestazioni che oggi nell’uomo si possono definire: debolezze, ingordigie, assuefazioni, dipendenze.
L’uomo oggi non domina più le sue passioni sia fisiche che mentali pertanto ha bisogno di continui stimoli esterni che sotto forma di sostanze molto spesso tossiche, gli diano motivo di vivere la sua esistenza che sente essere vuota.
Quanti giovani sono facili preda delle sostanze stupefacenti perché incapaci di vivere la loro vita, di modificarla, ma soprattutto di vedere un futuro che solo con l’aiuto di Dio Padre può essere tracciato.

Quanti uomini o donne si lasciano prendere dalle dipendenze del fumo, dell’alcool, del sesso, delle droghe, del cibo smisurato, o della sua rinuncia quasi totale che porta all’anoressia. Anche questa è una dipendenza, una malattia come la chiamate voi, una deviazione del male come viene chiamata in cielo.
Questi peccati colpiscono le persone fragili, facili preda del male, che non riescono a combatterlo con le sole proprie forze e non cercano  l’aiuto nella preghiera, preferendo farsi aiutare da sostanze che lo inducono all’appagamento.

Ricordate che l’uomo è stato creato perfetto e non ha bisogno di alcuna sostanza per poter funzionare biologicamente, ma solo di cibo sano, e poco: il necessario per vivere e per poter nutrire il corpo.

La dipendenza e l’abuso di qualsiasi sostanza o alimento è un grave peccato contro la perfezione della creazione divina, perché porta l’uomo ad essere autore e sostenitore di sé stesso con la superbia di chi non si abbandona nelle mani del Padre che lo nutre, lo guida e lo assiste nei momenti difficili della sua vita.

Ecco che l’uomo preferisce rifugiarsi in qualcosa che gli dia appagamento momentaneo per dimenticare e dimenticarsi. 
Ma il Padre non lo dimentica. 
Lui è sempre li presente a porgergli le mani per chiamarlo: “figlio mio, perché ti distruggi? Perché usi e abusi di sostanze solo per farti del male? Così ti allontani da Me, non senti più la Mia voce che ti invita a lasciarti amare, perché sei offuscato da ciò che Io non ti ho dato?”
Queste sono le richieste che il Padre continuamente vi pone, ma voi Lo mettete a tacere, lo ignorate perché non avete Fede nelle Sue parole e nella Sua presenza.

Liberatevi dalla tentazione di riempire di male il vostro corpo e chiedete a Dio di aiutarvi ad offrirgli le vostre rinunce, i vostri digiuni.
Qualsiasi, sia pur piccola , rinuncia, è gradita al Signore. 
Ma non rinunciate a  questi gesti di amore giustificandovi in mille modi, perseguitate, perché solo con le piccole rinunce riuscirete a dominare le vostre voglie e la vostra volontà, ma soprattutto a dominare il male che vi invita alla perdizione. Arriverete poi a sostenere digiuni sempre più importanti per amore e allora per voi non saranno sofferenza, ma gioia.
Molti si chiedono il perché del digiuno, qual è il suo significato, su cosa bisogna digiunare, qual è lo scopo di questo sacrificio?
Queste sono le domande che l’uomo moderno si pone e non le capisce perché si ribella alle indicazioni divine, si è insuperbito nella sua onnipotenza e quindi tutto ciò che prima veniva seguito come legge, oggi viene rifiutato in vista di una indipendenza proclamata e perseguita dall’uomo che ha messo sé stesso al primo posto, al posto di Dio.
Il digiuno vuole riportare l’uomo al suo posto ossia a quello di figlio di Dio, di Sua creatura, al quale ritornerà con l’umiltà di chi è stato creato per volere divino.

Il rinunciare al cibo o a parte di esso tempra lo spirito dell’uomo debole che non riesce a comprendere che solo con le rinunce questi tende a rivolgersi al suo unico Benefattore perché si riconosca incapace di soddisfare a sé stesso.

Il cibo è visto per l’uomo come il fondamento necessario per la sua sopravvivenza e oggi più che mai esso è visto come una soddisfazione di un desiderio per il quale tutto il mondo ruota attorno. Ecco la pubblicità atta a suscitare desideri e gola di prodotti non necessari alla sopravvivenza.
Ovviamente per un uomo non goloso si richiede un digiuno diverso. Dal sesso, dalle dipendenze del fumo, della droga, dalle parole inutili, dalle critiche, dal riposo prolungato, dall’apatia che lo allontana dalla preghiera.
Digiuno assume quindi un valore più ampio del solo digiuno dal cibo, ma diventa sinonimo di rinuncia: rinuncia a ciò che vi piace per amore, amore di Dio e di voi stessi perché tutto ciò che si fa per Dio vi ritorna indietro come un boomerang in grazia per ognuno di voi.

Liberatevi dal superfluo per la gola e per il corpo perché questo non è necessario per la vostra vita ma vi porta a desiderare sempre più benessere allontanandovi dal vero amore fatto di poche e semplici cose. Mortificate i vostri sensi così da  fortificarvi contro le seduzioni del male per combatterlo.
Osservate la vita dei Santi, che avevano rinunciato a tutto per Amore del Padre eppure hanno vissuto e anche parecchi anni senza timore di venire a mancare del cibo.
“Il Signore che nutre gli uccelli del cielo e i gigli del campo, potrebbe mai abbandonare un Suo figlio che per Suo amore decide di vivere solo del necessario?”

Il cibo ritorni ad essere per voi soltanto un dono del Signore, per il quale vorrete ogni giorno porgere ringraziamento, per nutrire il vostro corpo affinché esso continui a vivere in salute fisica, e non lo scopo della vostra vita sempre alla ricerca di gustare prelibatezze che soddisfino il palato desideroso di appetiti smodati. 
Ritornate alla sobrietà, alla semplicità, alla purezza che un nutrimento semplice e non artefatto può dare per avere una migliore salute fisica e morale.

Il corpo è il tempio in cui risiede lo Spirito Santo in ognuno di voi. Cercate di averne rispetto senza ingordigie, eccessi, ubriachezze, dipendenze.
Lo Spirito Santo allora potrà dimorare in voi e aiutarvi ad elevarvi alla bellezza Divina.





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