2° Comandamento: NON
NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO
Il
nome di Dio, il nome del Signore!
Quanto
spesso lo usate invano: per esclamazioni, per delusioni, per esprimere
disgusto, sdegno, nervosismo, bestemmiandolo, per avallare il vostro parlare,
giurando in Suo nome, per recriminare, per inveire, per odiare.
Molti
di voi oggi lo usano per uccidere. Dio, “ossia dare all’io”, dono d’amore del
Creatore alla sua creatura, voi lo invocate per giustificare il vostro odio.
Solo
raramente, molto raramente lo nominate per lodarLo e amarLo.
Dio
Padre è li ad aspettare una vostra parola, un vostro richiamo, ad attendere che
invochiate il Suo nome per giungere immediatamente in vostro soccorso.
Ma
quando voi lo nominate invano e vi raggiunge, cosa riceve in cambio?
Parole
di offesa e di sgarbo.
Ma
Lui non smette mai di amarvi. E aspetta, aspetta da voi il vostro amore.
Se
voi ricevete parole offensive da un vostro fratello, cosa fate? Rispondete
subito a tono offendendo a vostra volta. Se qualcuno usa il vostro nome abbinandolo
ad un aggettivo dispregiativo, voi subito reagite più o meno violentemente e
sicuramente vi allontanate da quella persona che chiaramente vi ha dimostrato
disprezzo e quindi mancanza d’amore.
Così
non è per il Padre vostro Celeste che vi ama ancora di più nel momento in cui
voi Lo nominate perché spera sempre che lo facciate con l’intento di farLo
entrare nella vostra vita. Fino al vostro ultimo respiro il Padre attende che
vi rendiate conto di averLo nominato per cose futili e non per ricevere da Lui
tutte le grazie di cui avrebbe voluto ricolmarvi se solo lo aveste lodato e
amato, e amandoLo, avreste pronunciato il Suo Santissimo nome con la devozione
che si deve al Sommo Re e Creatore.
Vi
private volontariamente di ogni bene ricercando da soli la soluzione ai vostri
problemi o accusando il Padre di essi come se Lui, che vi ha donato la vita,
fosse la causa delle vostre sofferenze o contrarietà.
Nominare
il nome di Dio invano non è solo un peccato perché viene meno al rispetto del
secondo comandamento ma è il peccato dell’anima che non riconosce il suo Dio
come colui che è datore di vita al quale va ogni ringraziamento e lode e invece
utilizza il suo Santo nome per abbassare il suo spirito ad una umanità mediocre
e blasfema, irosa e spesso falsa per la quale riconosce che solo nominare
l’Altissimo potrebbe in qualche modo elevarsi e accrescere di potenza.
Questo
è il vero significato della bestemmia. Altrimenti perché utilizzare il nome di
Dio, della Vergine Santissima, della Santissima Trinità e del Signore Gesù
Cristo in momenti terreni e umani della vita in cui non ci si riconosce capaci
di affrontarli?
Perché
inveendo contro la Potenza Divina e sfidandola, si crede di poter dimostrare
forza e coraggio.
Ma
l’unica dimostrazione che si ottiene è quella di una persona fragile e incapace
di controllare le sue reazioni, che usa la lingua in maniera inappropriata per
emergere sugli altri e che oltre a danneggiare sé stesso, danneggia anche chi
lo ascolta e ne soffre per le sue parole.
La
bestemmia è un male che esce dalla bocca di chi non ha Dio e il suo Santissimo
nome, nel cuore.
Riflettete
bene prima di pronunciare il nome del Signore vostro Dio che desidera essere
chiamato, amato e adorato dai suoi figli ai quali si lusinga di concedere
grazie senza numero in cambio del loro amore, e non banalizzateLo utilizzandoLo
per le piccole contrarietà che vivete durante la giornata per non abbassare la
vostra anima a livello terreno e allontanarla irrimediabilmente dal Suo sguardo.
“Padre
nostro che sei nei cieli, sia
santificato il Tuo nome….”
Lode
a Te o Signore e lode al Tuo Santissimo nome, Dio Padre Onnipotente, ora e sempre!
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